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Novembre 2012




Immatricolazione targhe tedesche in Italia


Domanda

Ciao a tutta la redazione. Sono un vostro lettore della provincia di Cremona. Ho sentito al telegiornale che hanno arrestato un'organizzazione che aveva a che fare con le immatricolazioni tedesche delle macchine italiane. Sono un po' preoccupato perchè anch'io ne possiedo una con queste caratteristiche e non vorrei incorrere in qualche problema giudiziario. Mi ricordo che lo scorso inverno si erano occupati anche Le Iene di questo discorso, ma non avevano detto che si trattava di reato ma soltanto di una furbizia di chi poteva permetterselo o di chi aveva le conoscenze per farlo. Adesso però la situazione è diversa perchè sono stati fatti proprio degli arresti. Potete farci capire quando è possibile avere una targa tedesca e quando invece si commette un reato?
Mikael – ricevuto per email

Caro American Driver, torniamo “a bomba” come si suol dire, su un argomento caldissimo. Abbiamo deciso infatti di selezionare la tua domanda all'ultimo secondo, in quanto ci permette di affrontare un tema di grande attualità e anche di grande interesse. In passato avevamo già risposto a qualche lettore che chiedeva indicazioni in merito, ma effettivamente gli ultimi sviluppi hanno evidenziato aspetti molto preoccupanti per i possessori di auto con targa estera. Per dovere di cronaca, riepiloghiamo quanto accaduto poco addietro. Il boom dei veicoli circolanti con targa estera, aveva sollevato parecchie perplessità da parte delle Forze dell'Ordine già nel corso del 2011 e maggiormente nei primi mesi del 2012, quando le morse del fisco si erano strette alla gola dei possessori delle cosiddette “supercar”. Tralasciando ogni considerazione di quella che per il Governo è una supercar, a livello istituzionale iniziavano ad arrivare interrogazioni sull'eventuale comportamento sanzionatorio da attuare nei confronti dei possessori di regolari veicoli immatricolati in Paesi diversi dall'Italia. Non si parlava soltanto di veicoli tedeschi, ma sopratutto di bulgari, moldavi, polacchi e sloveni. Le segnalazioni di qualche invidioso, unito all'istinto investigativo delle Iene, avevo portato al servizio tanto discusso nella primavera scorsa. In tutti i casi però, nessuno ha mai evidenziato che il possesso di un veicolo targato estero, fosse un reato. Così come le Forze dell'Ordine non hanno mai ricevuto indicazioni dal Ministero dell'Interno per sequestrare, sanzionare o multare per qualche motivo, un veicolo con documenti diversi da quelli nazionali, salvo per le consuete infrazioni al Codice della Strada. Questo perchè la procedura è perfettamente legale! Così pure in ambito europeo nessuno si sogna di rilevare un comportamento criminale nei confronti di un possessore di veicolo avente targa estera. Ribadisco quindi che non vi è reato nella circolazione con questi documenti, sempre a patto che la questione sia meramente “pratica”. Per capire meglio quale sia la differenza tra reato e praticità, e sopratutto per capire che cosa ha scatenato tutto questo trambusto, leggiamo attentamente quali sono state le motivazioni che hanno indotto le Forze dell'Ordine ad effettuare questi arresti. Da quello che si è letto sui giornali e su internet (anche qui dobbiamo sorvolare su molte cose), pochi hanno veramente centrato il problema; molti giornalisti si sono limitati a sentenziare che finalmente si stava debellando questo malcostume sempre più diffuso, evitando di aprire realmente gli occhi sulla vicenda. Già, perchè diverse sono le indicazioni che hanno portato a questa operazione, che nulla ha a che vedere con il legale possesso di un veicolo estero. Innanzi tutto la pubblicità messa in atto da questa azienda che reclamizzava facili elusioni fiscali ed impunità nelle violazioni del Codice della Strada, “stuzzicando” la curiosità degli inquirenti. In secondo luogo il tipo di operazione che veniva effettuata, redigendo falsi contratti di noleggio del veicolo, che in realtà non venivano pagati degli utilizzatori (cioè gli effettivi prorietari italiani). Infine, la scoperta della fittizia sede estera della società, che invece di operare in Germania, aveva le sue basi effettive in Italia, configurando il reato di evasione fiscale che ha determinato il sequestro dei veicoli. Due quindi le cose importanti e sopra tutte: i falsi contratti di noleggio, e la finta sede legale estera. Tradotto in soldoni, truffa ed evasione fiscale; niente a che vedere con le immatricolazioni in senso stretto, a quanto pare. L'affair delle targhe estere, è allettante per un sacco di motivi, e l'evasione fiscale è certamente uno di questi; ma non si può puntare il dito su qualcosa di legale se viene usato per scopi illegali. Sarebbe come se la Guardia di Finanza arrestasse tutti coloro che passano la frontiera con la Svizzera, accusandoli di riciclaggio di denaro sporco. Diverso sarebbe se qualcuno organizzasse dei pullman per passare la frontiera all'insegna del riciclaggio. Un altro esempio ancora più lampante, potrebbe essere rappresentato dalle famose residenze all'estero, come quelle dei vip che si stabiliscono a Montecarlo. Nessuno ha mai giudicato illegittimo stabilire la propria residenza in un altro stato, ci sono milioni di italiani residenti in altre nazioni che vengono iscritti in un apposito registro denominato AIRE. Ma chiedete a Valentino Rossi per quale motivo è stato costretto a patteggiare milioni di euro con l'Agenzia delle Entrate, in conseguenza alla sua residenza londinese. Solo e soltanto perchè lo scopo accertato non era puramente “pratico”, ma era finalizzato ad una evasione di imposte, che lo Stato italiano riteneva doverose. Anche in quel caso si parlò troppo e a sproposito circa le residenze estere degli italiani, facendo del facile qualunquismo su tutti coloro che posano la loro base fuori dall'Italia. Eppure nessuno tiene conto che ci sono tantissime persone che, nauseate dalla situazione italiana, hanno realmente deciso di andarsene, facendo armi e bagagli. Così come invece è chiaro che molti si sono spostati solamente per convenienza. Ma in ogni caso, mi chiedo: “dove sta il peccato?”. E' giusto e logico che si cerchi sempre di trarre qualche beneficio da qualsiasi cosa, e se io posso avere legittimamente una targa tedesca, pagando la mia assicurazione ed il bollo, effettuando una revisione periodica, e circolando con tutti i documenti in regola, per quale motivo dovrei essere perseguitato dalla Polizia? Se la Comunità Europea continua a favorire gli scambi di persone e di merci, per quale motivo non avrei la libertà di comprarmi una macchina con documenti tedeschi e di circolarci con targhe estere per un anno, come prevede anche il Codice della Strada italiano? Se poi in Germania non c'è il superbollo, se in Lettonia le assicurazioni costano un terzo che in Italia, e se per aprire una società in Bulgaria non costa nulla, non sarà di certo colpa nostra, no? C'è molto interesse per il risparmio, per evitare multe, per essere invisibili allo Stato, e questa cosa si amplifica enormemente quando hai tasse esorbitanti, quando hai persecuzioni personali, e quando hai un sistema di Polizia che non ti dà tregua. Alcune volte sembra che il Governo italiano cerchi di sanzionare coloro che trovano una strada per fare ciò che lo Stato non è in grado di dare ai propri cittadini. Nella tua lettera, dicevi che nei vari servizi televisivi come quello appunto de Le Iene, si parlava solo di “furbizia” da parte di chi se lo poteva permettere. In un certo senso è il succo del discorso, perchè nessuno si sarebbe sognato di immatricolare la propria auto americana in Germania prima di nazionalizzarla in Italia, se non l'esigenza stessa di trovare una strada che permettesse l'immatricolazione di queste macchine sul territorio nazionale. Non si tratta anche questa di furbizia? Eppure la Polizia non arresta certamente chi compie questa legittima operazione. Il fatto poi che di questi tempi il cambio delle targhe sia avvenuto per scelta di molti benestanti, viene visto sempre come la classica “furbata” di chi non vuol pagare; ma vi siete mai chiesti quanto si sono trovati da un giorno all'altro a pagare di superbollo molti automobilisti sia ricchi che poveri? Il Governo Monti gli ha regalato delle cifre a sei zeri, oltre alla normale tassa annuale. Ci sono persone che hanno dovuto vendere la macchina perchè con gli aumenti della benzina e del bollo non si sono potuti più permettere l'auto dei loro sogni. E noi appassionati saremmo i delinquenti? E questa è giustizia? E questa è l'Europa unita? Meditate gente, meditate....